Situazione sempre più fuori controllo in una parte del centro storico di Bologna, da anni al centro di polemiche tra residenti e frequentatori di bar e locali. Con grande preoccupazione ho appreso che questa volta la vittima dell’ultima aggressione in ordine di tempo è stato l’amico Pietro Maria Alemagna mentre sabato sera rincasava insieme alla moglie Silvia nella loro abitazione in zona universitaria. L’architetto Alemagna, già presidente dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) Emilia-Romagna, è stato pesantemente insultato e preso a schiaffi da uno dei giovani seduti davanti al portone di ingresso solo per aver chiesto che liberassero il passaggio per consentirgli di entrare.
Oggi ho appreso che anche Otello Ciavatti , storico portavoce del comitato «Piazza Verdi» nonché candidato di Europa Verde alle scorse elezioni comunali, è stato vittima di un nuovo atto di vandalismo: a distanza di appena una settimana dal furto di quanto aveva a bordo, ignoti stavolta hanno danneggiato la sua auto parcheggiata in via delle Belle Arti. I frequentatori notturni della zona hanno deciso evidentemente di ostacolare con continue intimidazioni il lavoro del comitato per la legalità, è stato il commento di Ciavatti. Che ci ha tenuto a sottolineare che il comitato non si lascerà però intimidire.
Ho chiamato Pietro Alemagna per esprimere a lui e alla moglie solidarietà e vicinanza per quanto accaduto. Non è ammissibile che in una città civile accadano episodi simili, oltre tutto nell’indifferenza generale. Sabato sera, infatti, nessuno è intervenuto in loro difesa, un aspetto dell’aggressione questo che, come mi ha detto oggi al telefono Alemagna, lo ha particolarmente ferito.
Il livello del conflitto nella zona universitaria tra chi rivendica il diritto al riposo e chi quello di frequentare fino a tarda ora i locali abbandonandosi a schiamazzi notturni che superano i limiti di rumore di legge è sempre più allarmante. Chi governa la città e chi è responsabile dell’ordine pubblico deve essere in grado di stabilire regole certe e farle rispettare. La sicurezza personale non è di destra o di sinistra: è un diritto elementare delle persone. Lo dico anche come donna che spesso si trova a spostarsi da sola di sera nelle vie del centro.
Il desiderio di giovani e studenti di vivere la notte non può cancellare il diritto dei residenti di riposare e di frequentare il proprio quartiere in sicurezza. Una città in baldoria H24 all’insegna della cultura dello sballo non è né sana né educativa.
Mi auguro che l’Amministrazione comunale si impegni per raggiungere una rispettosa convivenza tra i residenti della zona universitaria e chi la popola di sera.
Intanto, domenica prossima, in Piazza Aldrovandi una delegazione dei Verdi di Bologna incontrerà i promotori della petizione lanciata dai comitati dei residenti per valutare anche azioni di sensibilizzazione da prendere insieme.