🆘 L’escalation militare in Ucraina non accenna a fermarsi: è arrivata la conferma dell’utilizzo da parte dell’esercito ucraino delle bombe a grappolo fornite dagli Stati Uniti, munizioni già utilizzate dalla Russia che erano state bandite dalla Convenzione di Oslo (ratificato da oltre 120 paesi) per la loro estrema pericolosità per la popolazione civile e l’ambiente. Il protrarsi di questo conflitto che distrugge vite umane e territori appare ancora più drammatico considerando i rischi di incidenti alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia e la dichiarazione del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev che l’olocausto nucleare “non è solo possibile, ma anche abbastanza probabile”.
🟢 In questo contesto, oggi ho depositato una risoluzione in Regione che prende spunto anche da provvedimenti analoghi adottati dalle Assemblee legislative di Piemonte e Marche, con la quale sollecito la Giunta dell’Emilia-Romagna a farsi portavoce presso il Governo italiano per invitarlo ad aderire al percorso iniziato con l’adozione del Trattato sulla Proibizione della Armi Nucleari; e a condividere con le Commissioni Esteri della Camera dei Deputati e del Senato l’impegno a promuovere azioni per portare l’Italia nel consesso degli Stati che si impegnano a favore di un mondo libero da armi nucleari.
🟢 Infine, la risoluzione impegna Giunta e Assemblea legislativa ad aderire alla Campagna “Italia, ripensaci”, a sensibilizzare i Comuni dell’Emilia-Romagna e i parlamentari eletti nella nostra regione a sostenere la Campagna e a trasmettere la presente risoluzione al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato e della Camera della Deputati, ai presidenti dei gruppi parlamentari e al coordinamento nazionale di “Italia, ripensaci” per un’opportuna diffusione della decisione assunta.
👉🏽 Con il voto favorevole di 122 paesi, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) che è entrato in vigore il 22 gennaio 2021, riempiendo un rilevante vuoto nella normativa internazionale. Finora è stato firmato da 92 Stati e ratificato da 68 (in Europa da Austria, Irlanda, Malta, San Marino) ed è legalmente vincolante per le nazioni che vi aderiscono. Il Trattato proibisce di sviluppare, testare, produrre, realizzare, trasferire, possedere, immagazzinare, usare o minacciare di usare gli armamenti nucleari, o anche permettere alle testate di stazionare sul proprio territorio. L’Italia, nonostante le ripetute richieste da parte della società civile, non ha ratificato il Trattato né ha partecipato alle conferenze in cui gli Stati hanno dibattuto sul disarmo globale per raggiungere, alla fine, una posizione comune e condivisa.
🟢 La risoluzione odierna fa seguito all’approvazione nel giugno 2022 della mia risoluzione a sostegno del Dividendo per la Pace, un appello lanciato ai governi di tutto il mondo da 50 scienziati e premi Nobel (tra i quali Carlo Rubbia e Giorgio Parisi) a favore della creazione di un fondo globale tramite la riduzione della spesa militare del 2% per cinque anni, fondo da utilizzare contro cambiamento climatico, povertà e pandemie.
🟠 Occuparsi in Assemblea legislativa di questioni inerenti la pace e il disarmo non è velleitario: siamo una comunità politica in un contesto geopolitico europeo che vede proseguire il sanguinoso conflitto in Ucraina a seguito dell’invasione da parte della Russia.
🟢 Per questo avevo depositato una risoluzione anche per esprimere preoccupazione per l’invio all’Ucraina da parte del Regno Unito di munizioni contenenti uranio impoverito, un altro elemento che può solo aggravare i pesanti danni ambientali e sanitari inferti dal conflitto all’Ucraina.
Non posso che unirmi agli auguri al Cardinale Matteo Zuppi perché abbia successo il tentativo promosso da Papa Francesco di creare un contesto favorevole al cessate-il-fuoco.