Sabato 27 novembre, alle ore 10.50, su Radio 3 RAI andrà in onda la prima puntata del programma “Decidere insieme. Storie di democrazia partecipativa” , di cui sono autrice e conduttrice.
Le altre puntate saranno trasmesse il 28 novembre e il 4 e 5 dicembre sempre dalle 10.50 alle 11.20.
Attraverso il racconto dei protagonisti (esperti di processi partecipativi, amministratori e cittadini) il programma illustrerà alcuni casi concreti realizzati nel nostro paese. Arrivando alla conclusione, per bocca di chi le ha adottate e/o le studia “sul campo”, che queste metodologie non sono alternative alle istituzioni elettive, semmai sono complementari; e che, anziché fare perdere tempo agli amministratori, possono aiutare a guadagnarne perché, coinvolgendo i cittadini nell’iter decisionale, possono fungere da strumento anti-ricorsi e contro-ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. Oltre, va da sè, a contribuire a ridurre il gap tra cittadini e amministratori pubblici.
Nella prima puntata (sabato 27 novembre) prendo in esame il caso della cosiddetta Gronda di Genova, ossia il raddoppio a monte di un tratto dell’autostrada Genova-Voltri, un progetto che era rimasto bloccato nei cassetti da 20 anni per l’ostilità dei residenti della Val Polcevera. Fino a quando la sindaca genovese Marta Vincenzi non ha pensato di proporre a Società Autostrade di ricorrere allo strumento del “dibattito pubblico” utilizzato in Francia per coinvolgere i cittadini nelle decisioni che riguardano la realizzazione di infrastrutture. Per tre mesi i cittadini hanno discusso con l’amministrazione comunale e i tecnici di Autostrade e sono arrivati ad individuare un sesto tracciato meno impattante dei cinque precedenti (pur con il limite, secondo i comitati irriducibili del “no” di non prevedere l’opzione zero), che riduce per esempio il numero delle case da abbattere. Intervengono Luigi Bobbio (professore dell’università di Torino che ha presieduto la commissione indipendente di esperti che ha sovrainteso al processo partecipativo), l’ingegnere Alberto Selleri della Società Autostrade, Riccardo Romeo, un cittadino che ha contribuito a individuare il nuovo tracciato, e l’assessore all’innovazione del Comune di Genova, Andrea Ranieri.
La seconda puntata (in onda domenica 28 novembre) tratta della legge sulla partecipazione approvata nel 2008 dal Consiglio Regionale della Toscana, con cui è stata istituita l’Autorità per la promozione e la garanzia della partecipazione, che finanzia progetti di partecipazione per far dire la loro ai cittadini. Funzionamento e risultati finora raggiunti sono illustrati da Rodolfo Lewanski, dell’Università di Bologna, che è l’Autorità monocratica toscana per la partecipazione. Con il sindaco di Firenze Matteo Renzi si parla invece dell’evento “100 luoghi” tenutosi nel capoluogo fiorentino il 28 settembre scorso e che ha visto intervenire oltre 1800 cittadini che hanno espresso desideri e suggerimenti su come sistemare varie parti della città.
Sabato 4 dicembre andrà in onda la terza puntata in cui si illustrano due esperienze significative di laboratori di urbanistica partecipata: quello che ha avuto per oggetto la trasformazione delle ex fonderie di Modena, e l’altro – Boest, tuttora in corso in parte – che si occupa della riqualificazione di una vasta porzione di un quartiere di Bologna che comprende tre fabbriche dismesse e una ex caserma. Sul caso modenese interviene la professoressa Marianella Sclavi dell’università di Modena, esperta di processi partecipativi, che ha guidato il laboratorio; del laboratorio attivato dall’amministrazione comunale bolognese parlano Monia Negusini, del comitato di cittadini “Casaralta che si muove”, e Fernanda Minuz, presidente dell’Associazione di donne Orlando, che, tramite bando pubblico, si è aggiudicata il coordinamento del processo partecipativo.
Al centro della quarta puntata (che sarà trasmessa domenica 5 dicembre) ho messo i bilanci partecipativi. Intervengono Giovanni Allegretti (docente dell’Università portoghese di Coimbra e riconosciuto esperto mondiale in questa materia), Luigi Merli (sindaco di Grottammare, il comune in provincia di Ascoli Piceno che ha avviato la pratica dei bilanci partecipativi dieci anni fa e vanta il record europeo di durata di questa pratica), e Helena Silveira Trentin, una cittadina del Brasile (patria di origine dei bilanci partecipativi) da anni residente a Grottammare.