Un flashmob in un luogo drammaticamente simbolico – quello dove è stato investito e ucciso un giovane ciclista – per dire che serve più sicurezza per i ciclisti e che le strade non sono solo delle macchine e dei mezzi a motore. Con i Verdi\Europa Verde di Bologna, con esponenti dell’ambientalismo e di associazioni che da anni si battono per la promozione della bicicletta, questa mattina abbiamo rilanciato il nostro dossier di proposte per una #mobilità #ciclabile sicura e per maggiori investimenti sulla mobilità dolce e sostenibile.
Ne abbiamo bisogno: non solo l’Emilia-Romagna è una delle aree più inquinate d’Europa, è anche la regione con il maggior numero di ciclisti investiti e uccisi nei primi quattro mesi dell’anno: le vittime hanno già raggiunto la tragica quota di 13, mentre a fine marzo se ne contavano 44 in tutta Italia.
Ho evdenziato questa emergenza con un’interrogazione in Assemblea legislativa Emilia-Romagna: alla giunta regionale #EuropaVerde chiede di intervenire con decisione ed efficacia sulla questione della sicurezza stradale, sia potenziando le attività dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale, sia attraverso un nuovo protocollo con l’Ufficio Scolastico Regionale per promuovere una mobilità sicura, consapevole e sostenibile. Inoltre, riteniamo utile la realizzazione di uno studio con cadenza annuale sulle cause degli incidenti che coinvolgono i ciclisti, per rendere più mirati ed efficaci gli interventi dei Comuni volti alla prevenzione dell’incidentalità e alla promozione della sicurezza stradale.
La mobilità ciclabile e sostenibile è uno dei temi al centro del nostro programma elettorale per una #Bologna davvero verde. Ma dovrebbe essere all’attenzione di tutti: da una mobilità sicura, dolce e sostenibile abbiamo tutti da guadagnarci.
Se non garantiamo adeguate condizioni di sicurezza difficilmente convinceremo le persone a sostituire l’auto con la bicicletta. Quindi bene le piste ciclabili in sede propria. Ma nei centri storici dove non si possono realizzare si fissi la velocità massima a 30 km/h e a 20 intorno ad aree sensibili, realizzando le strade scolastiche intorno alle scuole. La sicurezza stradale diventi anche materia di insegnamento nelle scuole guida e materia d’esame per la patente.