Al momento stai visualizzando SUBITO UN PIANO PER ACCELERARE IL GREEN DEAL EUROPEO
La risposta alla crisi Ucraina vada di pari passo con una “attuazione audace del Green Deal” e di un “Patto Verde di Emergenza” per ridurre la dipendenza dell’Europa dalle “fonti fossili che finanziano la guerra”. A chiederlo sono 11 ex-Presidenti e Commissari UE, tra cui Romano Prodi, che hanno inviato una lettera alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e al vicepresidente e responsabile della politica climatica UE Frans Timmermans. Invece di concentrare la discussione solo su come uscire dalla dipendenza a lungo termine dal petrolio e dal gas russo, da Bruxelles si dovrebbero sollecitare misure di risparmio energetico; l’espansione massiccia di parchi eolici e solari; lo stanziamento di incentivi per sostenere il passaggio delle imprese a tecnologie a bassa emissione di carbonio; la formazione professionale di lavoratori e lavoratrici ai nuovi green jobs. Concentrarsi sulla diversificazione dell’importazione di combustibili fossili servirà solo a mantenere la dipendenza energetica dell’UE da altri paesi al posto della Russia, molti dei quali non rispettano i valori dell’UE.
Nata per iniziativa di Pascal Lamy – ex presidente del Wto e capo staff di Jacques Delors e della ex Commissaria per il clima 2010-14 Connie Hoedegaard – la lettera ai vertici UE invoca una “mobilitazione per il clima da tempo di guerra” che aumenti l’ambizione dei target climatici per edifici, trasporti, efficienza energetica e fonti rinnovabili e che eviti di creare nuove dipendenze da altri paesi fornitori di combustibili fossili, grazie alla creazione di un fondo sociale di emergenza e di una maggiore flessibilità delle regole di bilancio per gli investimenti di Stato. Oltre a una “attuazione audace del Green Deal” – con nuovi obiettivi più ambiziosi anche per eliminare gradualmente le auto inquinanti – i firmatari chiedono il ritiro del regolamento sulla tassonomia dell’UE sugli investimenti sostenibili che classifica il gas metano come fonte di energia utile alla transizione verde.
Non posso che condividere la necessità di un piano europeo di emergenza per la transizione ecologica e l’abbondono definitivo delle fonti fossili. Anche l’Emilia-Romagna può dare un segnale forte in questo senso, sollecitando il Governo – come ho chiesto in una risoluzione presentata in Assemblea legislativa – a opporsi all’inserimento di nucleare e gas nella “tassonomia verde”. Né va usata la guerra in Ucraina come scusa per il rilancio delle fonti fossili solo sostituendo la Russia con altri Paesi fornitori, col rischio di passare da una dipendenza all’altra. Il gas metano va gradualmente abbandonato con una politica energetica spinta a favore delle rinnovabili. Se vogliamo mettere in sicurezza la possibilità di vita sul Pianeta, contro l’emergenza climatica non ci sono alternative al mix composto da rinnovabili ed efficienza energetica.

Silvia Zamboni

Giornalista – Ambiente e Sostenibilità, Energia e Cambiamenti Climatici, Economia Circolare, Green Economy, Sharing e Digital Economy, Mobilità Sostenibile, Turismo Sostenibile, Agricoltura e Manifattura Biologica, Politiche Ambientali Europee.