Professore ordinario di Sociologia economica all’Università di Messina, Tonino Perna è autore del volumeMonete locali e moneta globale. La rivoluzione monetaria del XXI secolo (Altreconomia, 2014), in cui sviscera il mutamento, nei secoli, del significato e delle forme di denaro. Fino alla diffusione, ai giorni nostri, delle monete complementari e al declino del dollaro come moneta globale regolatrice degli scambi sui mercati internazionali. Nell‘intervista che ho pubblicato sulla rivista Materia Rinnovabile/Renewable Matter, parla della necessità di riappropriarci della sovranità monetaria, di processi in corso di deglobalizzazione dal basso e di esperienze esemplari di monete locali complementari.
Lei scrive che insieme ai Gas (Gruppi di acquisto solidali) e ai mercati a km 0, le monete complementari locali fanno parte di un processo di de-globalizzazione dal basso della finanza e che rappresentano uno dei fenomeni più interessanti del nostro tempo legato alla richiesta di un’“altraeconomia” ecologica, solidale e capace di rimettere al centro bisogni e diritti delle persone.
“I cittadini, i consumatori e gli amministratori locali che promuovono le monete locali hanno bisogno di riappropriarsi di una parte di quella sovranità monetaria che è sfuggita loro di mano. La situazione debitoria dei Comuni – ormai estesa al mondo intero – ha portato e porta a una riduzione dei servizi e all’aumento delle imposte locali. Prendiamo, per esempio, il Comune di Roma che ha un debito di circa 12 miliardi di euro che va a sommarsi a tutti gli altri problemi: dal verde, alla raccolta dei rifiuti, alla sterminata manutenzione di tutto patrimonio pubblico. Bene, se potesse disporre di una quota di denaro locale complementare per tenere in vita l’economia del territorio e fare fronte a tutte queste esigenze, sarebbe un buona cosa. Del resto non c’è niente da inventare: prima dell’avvento della Zecca, i comuni italiani potevano battere moneta locale per i loro traffici economici sul territorio, mentre per il resto delle attività economiche c’era la moneta nazionale.”
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