Quello che segue è un articolo pubblicato sul mio blog sul Fatto Quotidiano, relativo all’approvazione di una mia risoluzione in Assemblea legislativa Emilia-Romagna.
La transizione ecologica ed energetica ci riguarda tutti. Di conseguenza, la partecipazione attiva dei cittadini e il loro contributo alla definizione delle misure da decidere nelle sedi istituzionali sono determinanti per un’azione efficace di contrasto ai cambiamenti climatici.
Ma c’è di più: attivare percorsi partecipativi-deliberativi è sinonimo di buona qualità della democrazia. Il crescente astensionismo – alle ultime elezioni politiche del settembre 2022 ha votato appena il 63,9% degli aventi diritto al voto contro il 72,9 del 2018 – e l’accentuarsi del distacco tra cittadini e politica devono spingere gli organi elettivi a trovare percorsi istituzionali per riempire questo gap. Come? Coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali che incidono sulla qualità di vita individuale e collettiva e sui grandi fenomeni di trasformazione del Pianeta indotti dall’attività antropica. Come il riscaldamento globale, che pone già oggi enormi problemi e minaccia in primo luogo l’esistenza delle giovani e future generazioni.
Politica – 12 Gennaio 2024
Un’assemblea di cittadini contro i cambiamenti climatici: il passo avanti dell’Emilia Romagna
Ma c’è di più: attivare percorsi partecipativi-deliberativi è sinonimo di buona qualità della democrazia. Il crescente astensionismo – alle ultime elezioni politiche del settembre 2022 ha votato appena il 63,9% degli aventi diritto al voto contro il 72,9 del 2018 – e l’accentuarsi del distacco tra cittadini e politica devono spingere gli organi elettivi a trovare percorsi istituzionali per riempire questo gap. Come? Coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali che incidono sulla qualità di vita individuale e collettiva e sui grandi fenomeni di trasformazione del Pianeta indotti dall’attività antropica. Come il riscaldamento globale, che pone già oggi enormi problemi e minaccia in primo luogo l’esistenza delle giovani e future generazioni.
È stato a partire da queste considerazioni che mi sono impegnata, come consigliera regionale Verde dell’Emilia-Romagna, per ottenere la convocazione di un’Assemblea di cittadini rappresentativa della popolazione regionale. Un consesso che discuta e proponga provvedimenti e investimenti contro il global warming, che la Giunta può accogliere o respingere, in quest’ultimo caso però motivando la bocciatura.
Negli ultimi anni è stato il movimento europeo Extinction Rebellion a mobilitarsi a livello internazionale per chiedere di istituire queste assemblee. Una richiesta che lo scorso settembre – quasi un anno dopo che avevo depositato la mia risoluzione – numerosi loro attivisti e attiviste hanno sostenuto con lo sciopero della fame e con un paio di flash-mob organizzati proprio davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna. Inutile sottolineare che l’alluvione in Romagna del maggio scorso ha aumentato l’allarme dei giovani di Extinction Rebellion e di Ultima Generazione sulle conseguenze del collasso climatico ormai in corso, spingendoli ad usare strumenti di forte pressione per chiedere di accelerare misure adeguate per combatterlo.
Con l’approvazione (prima di Natale) della mia risoluzione, la Giunta regionale è impegnata ad attivare, sul tema della transizione ecologica e del contrasto al cambiamento climatico, un processo partecipativo-deliberativo sul modello dell’Assemblea dei cittadini, o della Giuria dei cittadini o dei Citizens’ Panel, un metodo, quest’ultimo, già sperimentato dall’Unione Europea, ad esempio per interpellare i cittadini dei Paesi della Ue sulla lotta allo spreco alimentare.
Grazie al supporto di esperti, le assemblee dei cittadini studiano, dibattono e deliberano in maniera informata su svariati temi. Negli ultimi vent’anni in tutto il mondo, e in particolare in Europa, sono state attivate Assemblee di cittadini su temi etici e istituzionali e su questioni complesse ma più specifiche a livello locale. Negli anni più recenti, Assemblee sul clima si sono svolte in Austria, Germania, Scozia, Irlanda, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Finlandia, Portogallo. In Italia due importanti esperienze sul tema clima sono state realizzate a Bologna e a Milano.
Le Assemblee di cittadini, i Citizens’ Panels e le Giurie dei cittadini non vanno temuti come sostituti o antagonisti degli organi elettivi, perché la loro è semmai una funzione integrativa. Le esperienze dei processi deliberativi-partecipativi già realizzati dimostrano che le cittadine e i cittadini sono in grado di deliberare e agire come decisori politici in prima persona. L’emergenza climatica ci chiede di accelerare i tempi della transizione ecologica ed energetica, un processo che porta con sé profondi cambiamenti non solo nei settori produttivi, energetici e dei trasporti, ma anche nella sfera dei comportamenti e dei consumi privati. Reciprocamente, anche i cittadini devono poter sollecitare misure da parte dei soggetti che con le loro attività più contribuiscono al riscaldamento globale.
L’Emilia-Romagna sarà la prima Regione in Italia a fare questo importante e innovativo passo in avanti nell’ottica della vera partecipazione e della cittadinanza attiva. E lo farà su un tema che sarà sempre più centrale nelle nostre vite.