La notizia di queste ore che la società Energia Wind 2020 ha presentato domanda per la concessione trentennale di uno specchio d’acqua marina al largo di Rimini in cui collocare 59 aerogeneratori per la produzione di elettricità da fonte eolica ci riempie di enorme soddisfazione, in quanto apre la strada all’attuazione del progetto di Riviera Adriatica eolico-solare lanciato da Europa Verde, nel programma elettorale delle regionali, per promuovere insieme sostenibilità ambientale, economia green, occupazione pulita e turismo responsabile. E anche come alternativa alla politica energetica fossile basata sulle trivellazioni offshore.
Il progetto riprende l’idea progettuale di riviera eolica tramite l’installazione di una Wind Farm nel Mare Adriatico davanti alle coste emiliano-romagnola lanciata nel 2006 dall’allora assessore Verde all’Ambiente ed allo Sviluppo Sostenibile della Provincia di Rimini, Cesarino Romani. Già 14 anni fa tra i Verdi c‘era infatti chi avvertiva la necessità di immaginare un’economia e un turismo diversi sulla costa da promuovere con un serio piano di conversione del sistema energetico a favore delle rinnovabili. Oggi quell’idea sta diventando un progetto concreto.
Sarebbe la più grande infrastruttura di interesse pubblico realizzata con investimenti privati per una produzione prevista di circa 330 megawatt, pari al fabbisogno di oltre il 40% degli abitanti della provincia di Rimini.
La Regione Emilia-Romagna è stata già informata dalla società Energia Wind 2020. Ci auguriamo possa attivare al più presto le procedure per le opportune e più rigorose e dovute valutazioni di impatto ambientale e per la convocazione della Conferenza dei Servizi.
Come Verdi pensiamo che non sia più rinviabile la transizione energetica e che le scelte del governo regionale devono essere orientate a contrastare l’emergenza climatica e a migliorare la qualità dell’aria che si respira nel bacino padano, tra le più inquinate in Europa. Nell’attuale fase post-emergenza sanitaria da coronavirus il rilancio dell’economia deve andare di pari passo con l’avvio della transizione energetica e della svolta verde, anche per non perdere la straordinaria opportunità dei fondi europei collegati al Green Deal”.