Confermato l’atteso successo dei laburisti che, sulla base degli exit poll, ottengono quasi il triplo dei seggi dei conservatori.
Ai verdi quattro seggi, nonostante un sistema elettorale tagliato su misura per il duopolio dei grandi partiti.
Dopo Brexit e le politiche da dilettanti allo sbaraglio dei conservatori, a distanza di 14 anni dal loro ultimo premier Gordon Brown, a Downing Street tornano i Laburisti.
Un segnale incoraggiante: non tutta l’Europa va a destra.
Labour Party: 412 seggi (33,7% dei voti)
Conservative Party: 121 seggi (23,7%)
Liberal Democrats: 71 seggi (12,2%)
Scottish National Party: 9 seggi (2,5%)
Sinn Fein: 7 seggi
Indipendenti: 6 seggi (compreso Korbyn)
Democratic Unionist Party: 5 seggi
Green Party: 4 seggi (6,8%)
Reform UK, il partito di Nick Farange: 4 seggi (14,3%)
Party of Wales: 4 seggi
Come si vede, il partito nazionalista di Farange ha preso in percentuale molti più voti dei Liberali Democratici di centro ma, in virtù del sistema elettorale britannico uninominale a turno unico (vince il candidato del collegio che ottiene anche un solo voto in più) si aggiudica un numero decisamente inferiore di seggi rispetto ai LibLab. Contrariamente ai primi exit poll, si attesta però come terza forza politica nel Paese.
Per i Greens (1,9 milione di voti) risultato letteralmente storico: triplicata la percentuale delle passate elezioni con quattro eletti, contro l’unico deputato del mandato precedente.